MICRODOCHIUM NIVALE

Pubblicato il 27 settembre 2023 alle ore 16:54

Ben ritrovati Amici di Sempre Al Verde, 

 

Molti già conoscono questo fungo,  Microdochium Nivale, un patogeno molto violento che si presenta in periodi autunno-invernali su tappeti erbosi di microterme.

Sono patogeni che formano spore definitive  e si sviluppano sia nel substrato, che nella parte epigea della pianta, con ife in forma ramificata indefinita, entra poi nello xilema e porta alla morte della stessa.

In pratica lo possiamo notare benissimo ad occhio nudo, come potete vedere dalla foto di copertina.

 

COME RICONOSCERE IL MICRODOCHIUM 

 

Il patogeno inizialmente si manifesta a chiazze circolari di circa 5 fino a 20/30  centimetri, con marciume all'interno e un colore rosa all'esterno, da qui anche il nome di Marciume Rosa. 

Macchie che se non curate, possono provocare danni enormi, espandersi e ricongiungersi con altre, fino a formare distese di marciume. Sulle foglie, la presenza di miceli bianchi sono la conferma che abbiamo a che fare con il patogeno e bisogna intervenire prima possibile.

E' una patologia che può colpire tutte le microterme, in particolare festuca arundinacea e agrostis, ma anche lolium e poa pratense, possono essere attaccate. Lolium con danno maggiore che su poa, o meglio poa recupera di più, le altre no.

 

 

FOTO 1 : ATTACCO INIZIALE  DI MICRODOCHIUM SU FESTUCA ARUNDINACEA 

 

FOTO 2 : MICRODOCHIUM NIVALE NON CURATO, A NEVE SCIOLTA.

 

LO CHIAMANO ANCHE : 

 

  • Marciume Rosa invernale
  • Fusarium Nivale
  • Malattia della neve 
  • Microdochium patch

 

 

SVILUPPO DEL PATOGENO

 

Fusarium Nivale può essere attivo già a temperature di 15/16 gradi, fino allo zero e si può trovare quindi a suo agio da ottobre,  a dicembre  sotto la neve o senza neve, fino  ad inizio primavera . A temperature superiori di 18/20 gradi invece, si arresta la sua capacità di sviluppo e perde o meglio si placa la progressione della malattia.

Il patogeno non attacca quindi solo in presenza di neve, particolare attenzione alle zone con elevata umidità e forte presenza di rugiada. Le zone in ombra totale o anche parziale, sono di solito le prime ad essere colpite. Ristagno idrico o zone compatte senza i corretti drenaggi ne favoriranno l'insorgenza.

 

LE 10 CAUSE CHE POSSONO PORTARE ALLO SVILUPPO DEL PATOGENO

 

  1. Alto tasso di umidità 
  2. Temperature favorevoli
  3. Rugiada persistente 
  4. Ombra parziale o totale
  5. Ristagno idrico e  Mancato drenaggio
  6. Concimazioni azotate eccessive a ridosso dell'inverno.
  7. Nebbia e piogge leggere e continue 
  8. Feltro 
  9. Mancata pulizia  ( il patogeno si sviluppa anche su materiale indecomposto)
  10. Prato appena seminato o traseminato 

 

GESTIONE DEL PRATO IN PREVENZIONE ALLA PATOLOGIA

 

Essendo un fungo saprofita si nutre di sostanza organica in decomposizione, quindi la pulizia del tappeto erboso è di  fondamentale importanza. Il fungo sopravvive nei detriti vegetali e come tutti i funghi è invincibile, si può solo prevenire agronomicamente e controllare. 

 

Eseguire quindi le operazioni agronomiche come arieggiature, verticut e controllo del feltro nei mesi di ripresa vegetativa. Carotature e apporto di sabbia in top dressing favoriranno i drenaggi. Con terreni compatti e poco drenanti queste operazioni abbinate a bucature nei mesi seguenti e l'utilizzo di agenti umettanti penetranti a calendario saranno di fondamentale importanza. 

Mantenere nelle zone d'ombra un'adeguata ventilazione adeguando l'altezza di taglio. 

Nelle zone in ombra e poco ventilate andrà abbassato leggermente il taglio, per evitare di creare microclimi.

Il taglio dovrà essere sempre eseguito in maniera costante, seguendo il ritmo vegetativo della pianta, a foglia asciutta  e con lama affilata.

 

Un prodotto a base di polvere di roccia o zeolite micronizzata favorirà l'asciugatura pre taglio (il giorno prima)

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oppure  la cicatrizzazione dopo il taglio. Anche le alghe brune favoriscono la cicatrizzazione.

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Syringing mattutino, utilizzo di anti-rugiada o controllo della rugiada obbligatorio. 

Qui un articolo dedicato : LA RUGIADA / LA GESTIONE DEL TAPPETO ERBOSO | SEMPRE AL VERDE, IL BLOG DEDICATO AGLI APPASSIONATI DEL TAPPETO ERBOSO (sempre-al-verde.com)

 

Evitare semine troppo tardive, soprattutto se si è coscienti dei limiti del proprio substrato e scegliere bene la cultivar da insediare. Una cultivar scarsa vi renderà la vita difficile, fate molta attenzione a cosa comprate e seminate. Se non siete sicuri chiedete e non andate al risparmio sui semi. Utilizzare quindi varietà resistenti, soprattutto se avete già avuto il problema in passato e riseminate sempre lo stesso mix tutte le primavere. 

I prati appena seminati o traseminati sono più suscettibili, se attaccati, difficilmente potranno salvarsi. Usare il fosfito di potassio in prevenzione da ottobre ogni 15/20 giorni, attenzione che le nuove piante hanno una recettività fogliare maggiore, quindi diminuire i dosaggi e attenzione alla precisione in distribuzione.

 

Il Fosfito di potassio dal 2022 è diventato un fungicida a tutti gli effetti ( ancora qualcosa è rimasto in vendita  https://amzn.to/4frD7ja se lo trovate fate una scorta)

 

La formula è sempre la stessa, un atomo di fosforo combinato a tre atomi di ossigeno ed è stato classificato sotto la categoria fitofarmaco. Ricordiamo che per utilizzare ed acquistare i fitofarmaci è obbligatorio il possesso del patentino fitosanitario.

Attualmente la libera vendita di questo prodotto è ancora consentita fino ad esaurimento scorte a magazzino dei fornitori e con data di produzione del prodotto, antecedente a luglio 2022. 

 

Utilizzare zolfo lenticellare, aiuterà ad acidificare e a contenere lombrichi con dosaggio 25 g m2 .

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Il prodotto andrà distribuito con carrellino.

 

Troppo azoto soprattutto a pronto effetto, somministrato a ridosso dell'inverno favorirà il patogeno, attenzione quindi alla tipologia di concime da applicare, meglio sicuramente un cessione programmata, che a temperature inferiori chiuderà i pori del polimero e cesserà il rilascio dell'azoto. Sicuramente scegliere un concime bilanciato o uno sbilanciato in K (potassio) ma non in N (azoto), organico abbinato  o organo minerale.

Esagerare con azoto sotto il periodo di riposo o quiescenza vegetativa non va mai bene per nessuna specie, ma la pianta dovrà essere nutrita comunque, anche per superare le possibili avversità. 

Applicazioni di ferro chelato e microelementi, alghe brune o organici amminoacidici vegetali sosterranno la salute della pianta. 

 

COSA FARE IN CASO DI ATTACCO 

     

    Il micelio lo notate meglio la mattina, quindi sarebbe opportuno ogni tanto, una piccola verifica sul prato, anche solo visiva. Prima le zone in ombra e quelle critiche. 

    Tenendo conto che abbiate eseguito le azioni preventive descritte nel paragrafo sopra, procedere a:

      

    • Fermare immediatamente tagli e calpestio, soprattutto sulle zone infette.
    • Continuare applicazioni con fosfito di potassio sempre evitando di calpestare le zone infette.
    • Syringing mattutino obbligatorio per dilavare la rugiada. 
    • Utilizzare, solo se in possesso di patentino,  anticrittogamico registrato su tappeto erboso
    •  qui un articolo per massimizzare la resa del trattamento.


    La ripresa del tappeto erboso è legata alla virulenza dell'attacco, stato iniziale o avanzato e dalla nostra tempistica di reazione una volta scoperto il problema.

    Se avete notato la patologia  in stato avanzato, solamente a neve sciolta, programmate direttamente i lavori di ripristino primaverili.

     

     

    RECUPERO SU TAPPETO ERBOSO DI FESTUCA ARUNDINACEA E POA 

     

    21/ottobre

     

    Scoperti focolai di Microdochium nivale con macchie circolari da 3 a 20 cm.

     

    Piogge incessanti e tappeto erboso molto alto, circa 9/10 centimetri, non tagliato da una decina di giorni per via delle piogge.

     

    ZONA :  Lombardia, Varese provincia 

    Umidità e forte presenza di rugiada terminate le pioggie.

     

    • Giorno 1 -  Somministrazione immediata tebucozanolo a dose massima da etichetta.
    • Dal giorno 1  - Syringing mattutino per eliminare rugiada  
    • Giorno 4  Asciugatura con soffiatore, direzionando  verso l'esterno del prato, visto che la zona era adiacente ai camminamenti.
    • Giorno 5 - Fosfito di potassio 
    • Giorno 7 - A micelio sparito, taglio del prato e somministrazione di ossido di silicio
    • Giorno 8 - Asciugatura con soffiatore
    • Giorno 9 - Bucature con forcone + umettante 
    • Giorno 10 - Taglio del prato + alghe brune
    • Giorno 11 - Fosfito di potassio 
    • Giorno 13- taglio 

     

     

     

     

     

     

    DOPO LA NEVICATA...

     

     

    TYPHULA INCARNATA 

     

    Altra patologia è il  Marciume Grigio delle Nevi, molto simile al marciume rosa. Le condizioni di sviluppo  ideali sono vicine allo zero con neve, situazione preferita da Typhula incarnata.

     

     

    Lotta chimica e principi attivi registrati su tappeto erboso ad oggi.

     

    • Azoxystrobin (Heritage) 
    • Fludioxonil e difenocozanolo (unico prodotto Instrata Elite)
    • Tebuconazolo 

     

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    EDIT 17/11/2023

     

    COME CONTENERE MICRODOCHIUM NIVALE SENZA L'USO DI ANTICRITTOGAMICI 

     

    Essendo l’utilizzo dei fitofarmaci, riservato solamente a chi è in possesso del patentino fitosanitario, cerchiamo di inserire alcune regole per contrastare la patologia senza l’utilizzo di anticrittogamici.
    Sono ovviamente preferibili interventi in prevenzione alla patologia, piuttosto che correre ai ripari successivamente. Dovremmo tutti entrare nell’ottica che la prevenzione è la chiave di successo per evitare e minimizzare i danni.
    Riduzione ed eliminazione del feltro, operazione fondamentale per pulire il tappeto erboso da residui vegetali indecomposti. Il patogeno si sviluppa e sopravvive sugli stessi.
    Effettuare chiodature, bucature e top dressing. Le chiodature su terreni pesanti anche fino a novembre compreso.
    Rimozione delle foglie sull’area o residui vegetali come rami e tutto quello che impedisce la corretta circolazione dell’aria.
    Acidificare il suolo con zolfo e utilizzare del ferro chelato, che su terreni alcalini o sub alcalini viene minimizzato nella soluzione circolante.
    Senza ferro vi è una problematica di sintetizzazione della clorofilla, che è la chiave in un adeguato processo fotosintetico.
    Utilizzare batteri degradatori del feltro aiuta, come fornire zuccheri e carboidrati, che stimolano l’attività microbica al suolo.
    A proposito di lotta biologica, sarebbe bene inserire alle corrette temperature Trichoderma, che colonizza il terreno e l’apparato radicale, sempre in un’ottica di corretto inoculo, altrimenti poi si dice che non funzionano. Alcuni ceppi sono stati registrati come fungicidi. Inserire questi funghi fin da subito, all’inizio dell’impianto culturale, aumenterà la protezione essendo funghi colonizzatori e predatori.
    Utilizzare prodotti corroboranti, come silicati che fungono da barriera, creando un involucro sulla lamina fogliare ed impediscono la penetrazione del patogeno, oltre che ad essere ottimi cicatrizzanti e si sa, che in questo periodo tagliare con la foglia asciutta è molto difficile.
    Eliminare la rugiada mattutina, tramite operazioni meccaniche o syringing.
    Niente azoto a pronto effetto o concimazioni non studiate appositamente per il periodo.
    Se siete in difficoltà nello scegliere il concime adatto contattateci.
    In caso di controllo chimico, il prodotto da utilizzare, efficace sul patogeno ma soprattutto registrato per tappeto erboso è Heritage.
     
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