Ben ritrovati Amici di Sempre Al Verde,
L'argomento di oggi, parla di una patologia poco conosciuta, ma molto severa, soprattutto su Lolium perenne.
E' di arrivo recente di Europa, anche se alcuni casi pre estivi erano già stati registrati ma per fortuna a livello sporadico.
GRAY LEAF SPOT
La GrayLeaf Spot è una malattia causata dal fungo patogeno Pyricularia Grisea. E’ una malattia fogliare che colpisce principalmente il lolium perenne (soprattutto se giovane) e in seconda istanza la Festuca arundinacea, soprattutto se tenuta ad altezza molto alta. E’ una malattia fungina poco conosciuta e molto sottovalutata.
Su Lolium è devastante, mentre su festuca molto meno. Attacca anche le macroterme e specialmente lo Stenotaphrum Secundatum e in seconda istanza la zoysia (vedi foto).
La stagione ideale per lo sviluppo è quella estiva, con temperature di 26-32 e umidità elevata. L'umidità delle foglie (Più di 14 ore) è un fattore critico nello sviluppo delle epidemie, ed è più grave nelle nuove semine, all'ombra e sui tappeti erbosi a taglio più alto.
La gravità e la velocità della malattia aumentano conlivelli di azoto molto elevati.
Come riconoscere il Gray Leaf Spot?
Il patogeno fa sì che, attaccando la lamina fogliare, porti quest’ultimo alla completa disidratazione. Infatti, su loietto, inizia come se fosse uno stress idrico. Il tappeto erboso quindi vira dal verde al blu scuro, tipico dello stress idrico. La lamina superiore inizia ad arricciarsi e assottigliarsi e si ripiegano ad UNCINO (vedi figura presa dal mio prato di loietto e alcune dal web) e si possono vedere le chiazze grigie sulla foglia di loietto, piccole e rotonde. La comparsa di quest’ultime ha un tempo limitato su loietto, infatti tendono subito a scomparire, perché la malattia è così veloce che tende ad andare immediatamente allo stadio successivo.
Su festuca e su macroterme invece, le chiazze restano molto di più, perché come ho già detto, la malattia non è così veloce e quindi si può facilmente vedere le tipiche necrosi rotonde, di color GRIGIO al loro interno (vedi foto prese dal mio prato/web). Si possono confondere con le macchie necrotiche del LEAF SPOT, ma a differenza di quest’ultimo, il colore al loro interno non è giallo/oro, ma bensì grigio/bianco ed inoltre è quasi sempre presente l’alone scuro.
Il problema grave è dovuto al fatto che le spore, che sono a forma di pera, (da qui il nome Pyricularia, vedi foto), vengono facilmente traslocate su tutto il prato dall’acqua, attrezzatura e addirittura dal vento.
Una pratica molto utilizzata, per contrastare la malattia è ridurre al minimo la rugiada mattutina, che quindi aiuterà a disperdere i fluidi di guttazione fogliare, che sono il cibo preferito per il patogeno in questione. Si possono quindi fare dei syringing mattutini, passare uno scopettone/soffione o utilizzare prodotti antirugiada.
A livello chimico, di autorizzato su tappeto erboso, purtroppo c’è poco.
Il top sarebbe il tiofano-metile, ma purtroppo revocato. L’unico è il tebuconazolo, ma è poco efficace.
Si parla di prevenzione, che è la strada migliore per tamponare eventuali problematiche, che si possono presentare sul nostro tappeto erboso. Ormai, i prodotti chimici che hanno a disposizione gli hobbisti sono praticamente assenti, bisogna abituarsi a gestire e prevenire le problematiche al meglio.
***AGGIORNAMENTO 24/09/2023:
Azoxystrobin dal 2023 registrato su tappeto erboso, mediamente efficace sulla patologia.
Grazie per la lettura,
Sempre Al Verde Team
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Commenti
Avuta sul mio prato, ho dovuto rifare tutto.
Gestisco un campo da calcio, questa è una piaga non una malattia.