Ben ritrovati Amici di Sempre Al Verde,
Chi ci conosce ormai, ha capito quanto siamo affezionati all'argomento. Nutrire il tappeto erboso solo con concimazioni minerali, non è di certo una scelta vincente in un piano di gestione maturo.
Abbiamo scritto molte volte, quanto fosse importante utilizzare organici giusti, in maniera corretta e quanto fosse importante per la salute della pianta, non solo mantenere, ma aumentare la fertilità del suolo.
L’IMPORTANZA DELLA CONCIMAZIONE ORGANICA PRE INVERNALE.
Postiamo due foto significative, dove si nota che nel giro di poche settimane, siamo passati da una festuca ingiallita durante l’inverno (processo fisiologico soprattutto per una festuca essendo una pianta termofila), ad un rinverdimento pazzesco, dal momento che le temperature si erano alzate un pochino, senza dare nessun tipo di prodotto minerale azotato o similare. Come mai questa magia, senza fare nulla?
La MAGIA, è stata data dall’’apporto di sostanza organica, che è stata data prima dell’inverno (ottobre/novembre/dicembre) e all’uscita dell’inverno (febbraio/marzo)
Perché avviene questo?
Quando si somministra sostanza organica, si forniscono al tappeto erboso, nutrienti che vengono immagazzinati in varie modalità, a secondo del tipo di pianta, che fanno quindi una sorta di “scorta” per l’inverno e riutilizzate alla ripresa vegetativa.
Quali sono questi nutrienti?
Essenzialmente sono, ZUCCHERI, AMMINOACIDI LIBERI e PROTEINE, che appunto fungono da RISERVA di azoto ORGANICO, a cui il tappeto erboso attinge in funzione di quanto lui sta vegetando. Oltre a questi elementi, apporta anche MICROELEMENTI, ENZIMI e carica BATTERICA. Come potete vedere, a differenza dei tradizionali concimi Minerali, siamo di fronte ad una nutrizione molto più COMPLETA.
La ripresa vegetativa del tappeto erboso, avviene quasi sempre prima che l’apparato radicale sia capace di assorbire adeguate quantità di nutrienti, derivanti per esempio dalla classica concimazione di spinta azotata.
Questa ripresa ANTICIPATA, è possibile grazie, appunto, all’utilizzo di elementi nutritivi accumulati in precedenza. In pratica, alla ripresa vegetativa, si avrà un tappeto erboso subito reattivo e un top soil ricco di sostanza organica che andrà ad ottimizzare la classica concimazione azotata minerale, minimizzando le perdite e aiutando a trasformare immediatamente l’azoto minerale in azoto nitrico, che è la fonte principale assorbibile dalle piante, grazie soprattutto alla presenza della flora batterica, derivante dalla sostanza organica.
Fornendo sostanza organica, di solito, non si ha una percezione visiva, come si può avere con un classico concime minerale azotato, ma lavora in SILENZIO, sotto traccia, proprio per aiutare il terreno circostante, ad assimilare al meglio i macro e micro elementi, che si cedono con i vari concimi minerali.
Ma quanta sostanza organica dobbiamo somministrare e quanto azoto dobbiamo dare al nostro tappeto erboso per avere questo effetto?
Dipende sempre dal tipo di top soil che si va a prendere in considerazione. Quindi partire sempre dall’analisi del terreno è sempre buona cosa, per vedere se si deve lavorare sulla flora batterica (tramite sostanza organica) o sulla somministrazione di azoto minerale (concime minerale). Importante quindi capire che tipo di rapporto C/N abbiamo nel nostro terreno.
Vi rammento che il rapporto C/N è il rapporto percentuale tra il contenuto di CARBONIO (che può derivare dall’apporto di zuccheri) e il contenuto di AZOTO (proteine) presenti all'interno della sostanza organica del terreno. Ne abbiamo parlato qui in un articolo tutto dedicato alla sostanza organica.
Quindi una volta fatte le analisi del terreno, possiamo dedurre che tipo di concimazione (minerale o organica) utilizzare per mantenere un rapporto C/N di circa 9-12 che è l’ espressione di uno stato di equilibrio e salute del suolo, che occorre raggiungere e mantenere.
Se per esempio avessimo un rapporto minore di 9, vuol dire che abbiamo poca sostanza organica e molto azoto derivante anche dalle concimazioni classiche (C/N basso, quindi più azoto e poco carbonio). Questo comporta che i batteri, che degradano la sostanza organica (mineralizzazione), avendo molto cibo a disposizione (azoto ), lavorano molto velocemente, avendo un metabolismo accelerato e quindi si ha una mineralizzazione/degradazione veloce della sostanza organica e quindi un grande rilascio di azoto, ma una grossa perdita di sostanza organica degradata, con tutte le conseguenze del caso.
Si verifica quindi una eccessiva produzione di azoto organico mineralizzato, ed un impoverimento della flora batterica e se non ha dove immagazzinare l’azoto (per esempio festuca arundinacea che non ha rizomi), la espelle sotto forma di zuccheri (guttazione) e viene dilavata via.
Un rapporto invece maggiore di 12, sta a significare che avremo poco azoto e molta sostanza organica. In questo caso, vista la scarsa presenza di azoto, non si riesce a nutrire la flora batterica adeguatamente.
Cosa succede allora?
I batteri, non nutrendosi adeguatamente, non hanno sufficienti energie per “lavorare” la sostanza organica e sottrarranno al terreno (o nelle riserve dei rizomi), mandando in STRESS NUTRIZIONALE le piante (poco azoto minerale e poche riserve).
In questo caso, si preferisce alimentare il terreno con azoto a lenta cessione, per aiutare appunto i batteri a degradare la sostanza organica, più velocemente e a creare RISERVE nei rizomi, che verranno sfruttati alla ripartenza primaverile.
Quindi il segreto, per forzare a fare riserva di zuccheri nei rizomi in autunno e avere una ripresa vegetativa al TOP, è quello di non consumare i nutrimenti di scorta (data dalla sostanza organica), apportando azoto minerale (dato dal concime a lenta cessione o cessione programmata) e far si che la pianta, non trovando nutrizione, eviti di attingere dalle riserve (per cercare di far lavorare la flora batterica) e quindi evitare uno stress nutrizionale, soprattutto quando il consumo di energia chimica è proporzionale all'attività metabolica in essere e quindi dalle temperature.
Se per esempio, ci troviamo di fronte ad un inverno come quello dello scorso anno, in cui le temperature sono state clementi, la pianta, se fosse stata nutrita solo dalla sostanza organica, avrebbe dovuto per forza attingere dalle riserve accumulate, visto il deficit di azoto minerale a disposizione, trovandosi poi completamente “spompata” alla ripresa vegetativa.
DA QUI LA NECESSITÀ DI APPORTARE SOSTANZA ORGANICA MA DI ALIMENTARLA CONTEMPORANEAMENTE CON AZOTO.
Si tratta di mantenere il GIUSTO EQUILIBRIO, tra sostanza organica e azoto minerale (Il famoso C/N 10), con formazione di HUMUS stabile nel tempo.
E invece per tutte quelle essenze che non hanno rizomi/stoloni dove vengono immagazzinate le riserve?
Queste essenze, accumulano pochissimi nutrienti e bisogna cercare di farli stare vicino alle radici, per creare una sorta di zainetto per le scorte, magari usando dei surfattanti o usando zeoliti o ancora della sostanza organica che trattiene nutrienti.
Ora, quale tipo di sostanza organica posso utilizzare per fare riserva? Vegetale o animale?
La sostanziale differenza tra concime organico animale (letami maturi essicati o pollina, sangue secco etc) e concime organico vegetale (panelli, borlande, biomassa da micelio etc), sta nella capacità di quest’ultimo, formare humus più stabile (duraturo) nel tempo, perché avendo di norma rapporti più alti di C/N, la sua trasformazione (humus che si degrada per formare azoto e altri composti previsti dalla mineralizzazione) sarà più “dolce” e lenta e quindi l’humus rimarrà nel terreno più a lungo.
Di contro, i concimi organici animali, che hanno in genere un C/N basso , formano si l’humus, ma non sarà molto disponibile nel terreno, perché subito degradata dai batteri che, avendo a disposizione molto azoto, saranno molto attivi nel degradarlo velocemente e quindi avremo un rilascio importante di azoto nell’immediato (che poi l’eccesso sarà lisciviato nell’ambiente).
Per quanto riguarda il concime minerale da abbinare all’organico, sicuramente un concime a lenta cessione o meglio ancora a cessione programmata.
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