Ben ritrovati Amici di Sempre Al Verde,

 

Una nuova sezione, tutta dedicata alle infestanti del tappeto erboso.

Avevamo toccato l'argomento in maniera sporadica con la famosissima poa annua, infestante regina dei tappeti erbosi ornamentali e sportivi. Infestante che fa impazzire chiunque, anche per la mancanza di prodotti di controllo registrati per tappeto erboso. 

 

Qui l'articolo  : POA ANNUA /ANNUAL BLUEGRASS 

 

Sicuramente il controllo delle infestanti è una pratica necessaria e doverosa, per mantenere uno standard qualitativo elevato in un tappeto erboso, se definito tale.

 

COS'E' UN INFESTANTE?

 

Possiamo definire un infestante, se parliamo di vegetali, una pianta non desiderata all'interno del nostro prato.

 

La gramigna è considerata infestante su un prato di festuca arundinacea, ma su un prato di gramigna non si può considerare estranea.

Anche una pianta di festuca, può considerarsi infestante in un tappeto erboso di poa in purezza e così via.

 

La presenza di infestanti influisce negativamente sulla qualità del tappeto erboso ed è sempre consigliato eliminare a vista, senza lasciare proliferare la specie. Eliminare le malerbe giovani, ridurrà il rischio che l'infestante vada a seme o che colonizzi aree sempre maggiori. 

Taglio mulching e infestanti a seme sono il connubio perfetto, per avere un prato polifita. Nulla a che vedere con un  vero tappeto erboso.

 

Tenere il prato fitto, mantenere un'altezza corretta e procedere ad un taglio con raccolta, soprattutto nei periodi di fioritura ci aiuterà nel contenimento.

 

Le concimazioni adeguate o meglio la nutrizione adeguata, in base al tipo di tappeto erboso, aiuterà il prato ad aumentare e mantenere la competitività ed eviterà l'espansione. Non saltare mai le concimazioni, un prato mal nutrito sarà di facile insediamento. 

 

Perché è così difficile avere un prato senza infestanti?

 

Di infestanti ce ne sono di tutti i tipi, foglia larga, foglia stretta, annuali, perenni, alcune specie molto resistenti a diserbi, alcune addirittura senza chimica di controllo post emergenza.

Sono quasi tutte piante spontanee con una spiccata capacità di riproduzione. Sembra nascano dal nulla con semi trasportati da uccelli, vento, suola della scarpe durante il calpestio. Si insediano ovunque trovino spazio. Le loro esigenze di luce, acqua, substrato e nutrimento sono davvero contenute, con velocità di insediamento a volte pari o superiori ai migliori loietti in circolazione.   

Molte piante producono poi, una quantità di semi impensabile in modo da riprodursi il più possibile.

Il tappeto erboso si sa, è una forzatura di per se, ed è quello il difficile, gestire la natura contro la natura.

Un pochino contorto il ragionamento, ma credo si capisca il senso.

 

In natura se lasciassimo tutto com'è senza intervenire mai più, il nostro prato si trasformerebbe in un campo con mille mila specie differenti, poiché la stessa, ama molto la biodiversità.

Potete infatti vedere un ex tappeto erboso nella prima foto di copertina, praticamente non gestito o mal gestito, come è diventato dopo solo qualche mese di non curanza.

 

Una volta insediati i semi attendono silenti, piccoli ed invisibili, che vi siano le condizioni ottimali per lo sviluppo, la crescita e proliferazione. Per il tappeto erboso, il periodo più complicato è dalla primavera fino all'autunno e per quanto possibile, si consiglia di chiudere più velocemente aree scoperte e di irrigare solo al bisogno.   

Lasciare ad esempio un terreno aperto molto tempo, prima della semina ne favorirà lo sviluppo e se non dovete seminare subito sarà meglio coprire con teli pacciamanti.

Pulire aiuole, camminamenti, procedere con costanza all'estirpazione manuale tramite un coltellino, avendo cura di eliminare radici e tutta la sua parte vegetale potrebbe aiutare a contenere il problema.

Durante il taglio se ne vedete, fermatevi e fate pulizia all'istante, cercando anche di evitare più possibile chimica e diserbi post emergenza. 

L'uso corretto dell'acqua è fondamentale e può contenere le infestanti, al contrario di usi spropositati e mal gestione dell'impianto irriguo. Potete notare infatti, dopo un periodo di lunghe piogge, in genere le infestanti aumentino sul proprio prato. 

Fornire acqua al tappeto erboso, solamente al bisogno. Ne abbiamo scritto qui un articolo, date un occhio.

 

Anche il substrato è di fondamentale importanza, poiché un terreno pesante che rimane umido a lungo favorisce la germinazione, al contrario di un terreno drenante che si asciugherà subito nei primi centimetri.

 

Attenzione all'utilizzo di concime organico stallatico su tappeto erboso, in quanto se non esente e privo di semi può insediare ulteriori malerbe. 

 

TIPOLOGIE DI ERBE INFESTANTI 

 

Sicuramente vi sarà capitato in passato di usare diserbi post emergenza per il contenimento delle malerbe e  avete usato chimica, quando ormai la situazione vi era completamente sfuggita di mano.

All'acquisto del prodotto in agraria, in base alla situazione, avete scelto tra due proposti:

 

FOGLIA LARGA e FOGLIA STRETTA.

 

Cosa differenzia la scelta?

 

Le malerbe a foglia larga vengono chiamate dicotiledoni poiché hanno due foglie embrionali chiamate appunto cotiledoni e una foglia appunto più larga rispetto alle monocotiledoni, chiamate foglie strette.

 

Le dicotiledoni sono quasi sempre graminacee, possiamo riconoscere nei classici trifogli, acetoselle, tarassaco, veronica e molte altre che verranno successivamente classificate in articoli in questa sezione.

 

FIGURE ED IMMAGINI ON LINE 

 

FIG 1 TARASSACO

FIG 2 ACETOSELLA 

FIG 3 VERONICA 

 

Le monocotiledoni o infestanti a foglia stretta sono graminacee, molte volte perenni che possiamo riconoscere in Digitaria, Setaria ad esempio, oppure il temutissimo Cynodon.

 

FIG 1 DIGITARIA SANGUINALIS 

FIG 2 SETARIA 

FIG 3 CYNODON

 

CONTROLLO CHIMICO:

 

Ricordiamo che i prodotti chimici che si possono usare su tappeto erboso devono essere registrati e l'acquisto ed uso degli stessi, è dedicato solamente ai possessori del patentino fitosanitario abilitante.

 

Va compilato obbligatoriamente il registro di campagna ed altrettanto obbligatorio essere in possesso della scheda di sicurezza, per ogni prodotto acquistato.

 

 

Il controllo chimico post emergenza registrato. 

 

I principi attivi dei diserbanti selettivi sono il Fenoxaprop-etile per la foglia stretta e   Fluroxipir e Triclopir per la foglia larga. 

 

Attenzione che su un tappeto erboso di Dichondra repens il diserbo chimico con Dicamba ad esempio non può essere utilizzato, mentre su un prato di Cynodon meglio non utilizzare il  fenoxaprop-P-etile o Greenex.

 

I trattamenti per colpire le infestanti vanno eseguiti a piante giovani, con una temperatura di circa 18/25 gradi in assenza totale di vento. Utilizzare possibilmente bagnanti e ugelli antideriva e non irrigare per le 24 ore successive, non tagliare per le successive 48, non aggiungere lo sfalcio al compost ma usare raccolta e smaltire in aree dedicate. 

Il tempo di rientro sarà invece indicato sulla confezione del prodotto utilizzato.

Inserire in botte un biostimolante e coadiuvante, i trattamenti vanno tutti eseguiti a tappeto erboso adulto e non subito dopo la germinazione, al secondo taglio, anche se infestato eliminare a mano pian piano con pazienza. 

Antigerminello in pre-emergenza.

 

Il 13/7/2023 è stato esteso in deroga per 120 giorni il suo utilizzo per tappeto erboso ed altre culture.

 

Probabilmente, in futuro sarà un prodotto che verrà revocato.

 

Al momento comunque attendiamo novità rispetto il  regolamento CE N 1107/2009.

 

E' un diserbante di pre-emergenza ed inibisce la germinazione di tutte le sementi, non solo infestanti. Pendimentalin è molto usato grazie alla pellicola che forma al suolo ed impedisce nuove nascite indesiderate. Le applicazioni quindi vanno eseguite con pompa a spalla sul suolo e successivamente attivato l'impianto irriguo.

Prima dell'applicazione bisogna assicurarsi che il prato deve essere adulto ed in forze, mai sovradosare il prodotto e rispettare sempre il tempo di carenza.   

Distribuire quindi con la massima cura e uniformità. Successivamente tutte le operazioni al terreno interromperanno la sua efficacia. Nessuna operazione di bucatura o carotatura o sfeltratura deve essere fatta.

Lo stesso nessuna trasemina andrà a buon fine. L'effetto si aggira attorno ai due mesi ed in base alla specie si applicherà in momenti strategici, ma sconsigliamo oltre le due applicazioni anno.

In verità se gestite bene il tutto, potete comunque farne a meno. 

 

Sempre Al Verde 

 

Valutazione: 4.4285714285714 stelle
7 voti

Aggiungi commento

Commenti

Paolo
un anno fa

Come sempre articoli esaurienti, esaustivi e interessanti!
Grazie

SEMPRE AL VERDE
un anno fa

Ti ringrazio molto, cerchiamo di rendere questo blog il più completo possibile.

Christian
un anno fa

Grazie per i vostri articoli ❤️

Carlo
un anno fa

Sempre articoli completi e ben fatti.
Bravi ragazzi di Sempre Al Verde.