Ben ritrovati Amici di Sempre Al Verde,
Argomento molto delicato, soprattutto in questo momento storico, di grande carenza di piogge.
Non dobbiamo dimenticare però, che le nostre piante andranno irrigate, tappeto erboso compreso,
perché l'ossigenazione che avviene tramite la fotosintesi, rimane una delle fonti di ossigeno più
importanti per il nostro pianeta.
Le piante, non solo, forniranno ossigeno, ma offriranno riparo dal sole, ridurranno l'inquinamento acustico e saranno habitat per molti ecosistemi. L'acqua quindi, essendo la prima fonte di sostegno per ogni organismo vivente, è preziosa e per questo motivo non va sprecata.
Una irrigazione quindi, del nostro tappeto erboso, consapevole, ridurrà gli sprechi d'acqua e garantirà salute e benessere davanti casa nostra.
Si sente spesso parlare di minuti di irrigazione, con domande del tipo: “ Quanti minuti devo irrigare il mio prato?”
Domanda completamente errata!
Questo perché, ogni impianto d’irrigazione ha una sua portata specifica, infatti i fattori che possono influenzare la durata di un'irrigazione sono molti, a partire dalla tipologia e numero di pop up stessi, se dinamici o statici, se a gittata corta o più lunga, quante zone, se all'ombra o al sole.
Tutte queste variabili, porteranno inevitabilmente ad un unico dato corretto, unico valore, che dovremo prendere in considerazione per irrigare correttamente il nostro prato, senza spechi, in maniera accurata.
Rispondere quindi con : ”bagna 15 minuti” non ha senso, ma avrà senso dire:” bagna 15 mm (millimetri)”.
Anche la pioggia si misura in millimetri di acqua e non a minuti. In mezz'ora di pioggia possono cadere infatti 5millimetri di acqua, come 50.
Bisogna quindi calcolare, sempre i mm di acqua che cadono sul proprio prato, poiché il fabbisogno idrico, di un tappeto erboso, in estate, poiché il fabbisogno idrico di un tappeto erboso in estate, ad esempio, con molta evapotraspirazione può essere dai 30 ai 40mm di acqua a settimana. Irrigando a minuti (o a sentimento), non avremo il sentore della giusta e corretta pratica di irrigazione e quindi la sprecheremo senza alcun beneficio. Possiamo infatti irrigare molto di più quello che realmente serve e senza rendercene conto, entrando in un'ottica controproducente per il nostro tappeto erboso, poiché con un terreno non perfettamente drenante andremo incontro a marciumi radicali (quindi probabili malattie fungine), scarso sviluppo radicale e sprecheremo acqua.
Come possiamo fare per dare i giusti quantitativi?
Premessa: l'impianto di irrigazione andrebbe verificato ogni primavera, oltre a compiere la solita manutenzione annuale dei pop up, pulizia, sostituzione filtri o testina.
Possiamo quindi acquistare dei pluviometri graduati e distribuirli sul nostro prato il più uniformemente possibile per zona esposta.
Se il nostro impianto di irrigazione ci permette di differenziare le diverse esposizioni, sole, ombra e mezz'ombra, possiamo diversificare la posizione dei nostri pluviometri per zone diverse, visto che in ombra la richiesta d'acqua in millimetri è inferiore che nelle zone in pieno sole.
Se invece abbiamo un giardino con un'esposizione sola (tutto ombra o tutto sole), i test risulteranno più semplici.
I pluviometri sono semplici contenitori graduati, costano pochi euro l'uno, ne potrete usufruire sempre, per tararsi con le irrigazioni successive e anche per verificare quanti millimetri di acqua sono caduti dopo un temporale.
Torniamo al posizionamento, più pluviometri avremo, più la misurazione sarà precisa. Possiamo anche cambiare posizione più volte senza comprarne molti ed effettuare più verifiche. Dovremo accertarci che l'acqua arrivi da per tutto in maniera più uniforme possibile.
Facciamo un esempio di pluviometri economici qui :https://amzn.to/3JzODvb
Se invece non vogliamo acquistare dei pluviometri, potremmo posizionare dei contenitori cilindrici (quindi con pareti perpendicolari e diametro uniforme) come scatolette di tonno vuote, tutte della stessa dimensione e altezza .
A questo punto, finita la dieta a base di tonno in scatola, e possiamo posizionare le nostre scatolette, più uniformemente possibile su tutto il tappeto erboso e facciamo partire l'impianto di irrigazione per dieci minuti.
Già da un primo sguardo, possiamo notare, l'efficienza del nostro impianto.
se vediamo che alcuni pluviometri o scatolette, sono più pieni ed altri più vuoti, o addirittura completamente vuoti, avremo un'irrigazione mal calibrata, lo stesso per le scatolette. In caso dei pluviometri avremo all'istante verificato quanti millimetri di acqua sono caduti in quel punto. Nel caso delle scatolette, invece, possiamo prendere un righello graduato e calcolare i millimetri di acqua caduti nelle diverse zone.
Non mischiamo zone sempre in ombra con zone al sole perché SI SPERA, il professionista che vi ha installato l' impianto, avrà differenziato la quantità di acqua da somministrare o modificato i parametri in % di acqua distribuita, con meno millimetri nelle zone in ombra, dove l'evapotraspirazione della pianta è minore ed in caso abbiate esposizioni differenti, nel vostro prato, si farà il test, dedicato per ogni zona.
A questo punto possiamo effettivamente avere le idee chiare sulla quantità di acqua che stiamo erogando. Quindi se, per esempio, dobbiamo fornire 10mm di acqua al nostro tappeto erboso e nelle scatolette o pluviometri, con l'impianto acceso per 10 minuti, sono caduti 5millimetri d'acqua, andremo a tarare un tempo doppio, per fornire i famosi 10millimetri di acqua.
Ovviamente più contenitori metterete sul prato, più avrete una misura precisa. Se avete installato un impianto fatto a regola d’arte, la differenza in mm tra i vari contenitori sarà minima, per zona, ma se avete un impianto mal calibrato o peggio, come la maggior parte dei casi, mal installato, la differenza sarà più elevata e quindi dovrete mettere mano alla centralina, regolando il tempo di irrigazione, oppure direttamente all'impianto stesso.
Lo scopo principale di queste prove, è avere una UNIFORMITA’ d’irrigazione il più ottimale possibile, in modo tale da evitare ristagni d’acqua o zone in stress idrico e soprattutto risparmiarla e gestirla al meglio.
Se, per esempio, avete sempre, ogni anno, un punto preciso che va in stress idrico e non sapete come mai, potrebbe essere che il vostro impianto in quel punto, non farà arrivare acqua a sufficienza, perché calibra male i tempi irrigui, oppure la gittata dell'irrigatore che dovrebbe coprire la zona è calcolato male o mal funzionante o solo sporco. Potrete quindi, risolvere il dubbio, con questo metodo semplice ed economico.
Altra domanda: “Quante volte devo annaffiare”?
La risposta è solo una:” ALL’OCCORRENZA”. “Che significa?”
Se parliamo di alberi, arbusti o siepi, le cui radici sono molto profonde, possiamo irrigare anche ogni 10/20 giorni, perché i cm di terra sopra le radici, ci mettono più tempo ad asciugarsi. Al contrario, se parliamo di tappeto erboso, dobbiamo irrigare con più frequenza, perché le radici non hanno una profondità paragonabile all’albero e quindi quei 15/20 cm di terreno (che è poi la profondità media delle radici di un tappeto erboso), durante l’estate si asciugheranno più in fretta.
Discorso a parte per un tappeto erboso di poa in purezza.
Questo perché la poa, ha radici meno profonde, rispetto alla festuca, per esempio e quindi irrigazioni troppo abbondanti non avranno senso, ma meglio sarà irrigare con meno acqua e PIU' frequenza, visto che il terreno nei primi cm si asciugherà più velocemente.
La regola fondamentale è irrigare quando, quei famosi 15/20 cm, si siano completamente prosciugati e poi far partire l’impianto.
In pratica, appena avremo i primi avvisi di stress idrico, faremo una COMPLETA irrigazione.
A seconda del tipo di mix o cultivar, che abbiamo e del tipo di terreno a disposizione, faremo irrigazioni più copiose possibili, quindi profonde e infrequenti.
Le pause temporali, sono FONDAMENTALI, per far APPROFONDIRE l’apparato radicale, altrimenti se dessimo acqua con più frequenza, le radici non saranno stimolate a crescere in profondità, poiché avranno sempre a disposizione, tutta l’acqua che gli serve nei primi cm di terra. In pratica lo andremo a viziare.
L' approccio delle irrigazioni continue, lo possiamo applicare solo durante e successivamente alla fase di germinazione, quando le radici non saranno del tutto sviluppate. Man mano che la pianta crescerà, dovremo sempre di più abituarla a pause irrigue per i motivi sopra descritti.
Fenomeni visivi e test che indicano lo stress idrico del prato:
1- Quando in controluce, il prato vira di colore, dal verde al blu notte.
2- Quando la lamina della foglia si assottigliata e arriccia, diventa più fine.
3- Quando noti dopo il calpestio, che la pianta schiacciata non torna alla posizione eretta.
4- Zone con evidente colore più scuro
Ci sono strumenti collegati a centraline di livello professionale, abbastanza costosi, che possono rilevare i valori di umidità del terreno e quindi calcolare il momento giusto di irrigazione.
Un prato con i primi segni di stress da carenza idrica, non morirà subito, in un giorno, ma sono chiari segnali, che il fabbisogno di acqua sarà urgente e bisognerà soddisfare la pianta al più presto.
Anche il tipo di terreno è fondamentale per tarare la quantità e la frequenza irrigua. Se abbiamo un terreno sabbioso, non avrà senso fare irrigazioni di 15/20 mm, perché essendo molto permeabile, non verrà trattenuta tutta l’acqua e quella in eccesso verrà persa. Quindi andremo a ridurre la quantità ed aumentare la frequenza. Al contrario, se si possiede, un terreno argilloso o peggio limoso, che hanno la capacità di trattenere l’acqua, sarà meglio fare più cicli ravvicinati d’irrigazione, a distanza per esempio, di 2/3 ore l’uno dall’altro, con i canonici 15/20 mm (10 mm e dopo 2/3 ore altri 10 mm). In questo modo, daremo modo al terreno, di scaricarsi dell’acqua in eccesso, evitando quindi ristagni idrici e la successiva irrigazione troverà gli spazi.
Non accendiamo mai l’impianto, quando c’è molto vento poiché le traiettorie degli irrigatori possono essere modificate, ed avremo una mancata precisione del getto. Sempre a causa del vento, il terreno, soprattutto se sabbioso, tende ad asciugarsi più velocemente e quindi andrà in stress idrico più velocemente. Puntiamo al risparmio idrico, incanalando più acqua possibile, di quella fornita, senza sprechi.
L'irrigazione andrà fatta partire la mattina, con una temperature più fresche, prima dell'alba e mai irrigazioni notturne, per evitare di lasciare la foglia bagnata tutta notte.
Un aumento dell’altezza di taglio permetterebbe al tappeto erboso di ridurre i valori di evapotraspirazione (somma della quantità d'acqua persa dal suolo per evaporazione e dalle piante per traspirazione). Inoltre un aumento dell’altezza di taglio determina maggior tasso di ombra sul prato stesso e sul terreno, facendo in pratica da schermo solare. Quindi, sappiate che se volete tagliare basso, dovete sicuramente aumentare la frequenza irrigua.
Se Avete zone in cui sussiste, la competizione idrica con siepi e/o alberi, integrate a mano o viceversa date da bere di più alle vostre siepi, in modo tale da non rubare l'acqua al vostro tappeto erboso. Invece, se avete zone vicino a camminamenti, che scaldano parecchio durante l'estate, cominciate a pensare di fare localmente un piccolo impianto di subirrigazione in quelle zone o dovrete integrare a mano.
Infine se avete degli ostacoli nel getto d'acqua, cercateli di rimuoverli come rami delle siepi o piante e arbusti. Osservate ogni tanto un ciclo irriguo completo, per verificare coi vostri occhi, che tutto funzioni al meglio e senza interferenze.
Possiamo anche verificare con la tecnologia a disposizione, l'umidità residua del nostro tappeto erboso, in modo da essere ancora più precisi.
Possiamo farlo con un sensore di umidità, che permette di trasformare il parametro “umidità relativa” in un segnale elettrico che l'igrometro leggerà e permetterà di misurare il contenuto volumetrico di acqua nel terreno.
Possiamo Trovare qui un esempio economico e semplice, 5 in 1 con misuratore di ph, temperatura, luce e temperatura. Vi servirà per una buona gestione consapevole, direi consigliato: https://amzn.to/46uw99h
Buona Irrigazione a tutti!
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Grazie per la lettura.
Sempre Al Verde Team
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Commenti
A che profondità va inserito igrometro?
Se inserisco la sonda per tutta la sua lunghezza il risultato è sempre di "wet" anche dopo diversi giorni senza avere irrigato.
Al contrario se la sonda è inserita di pochi cm in certe zone è "dry+" anche il giorno dopo o il giorno stesso!
Quando irrigare seguendo risultati igrometro?
Quale valore osservare ed a che profondità misurare il valore?
Grazie!
Da quando vi conosco il mio prato è migliorato tantissimo, siete davvero il TOP.