CONCIMAZIONE DEL TAPPETO ERBOSO ORNAMENTALE -DOTT. AGR. PIERLUIGI CIANCI

Pubblicato il 12 aprile 2024 alle ore 11:05

Concimazione e nutrizione del Tappeto Erboso ornamentale su microterme

 

Intervista al Dott. Agronomo Pierluigi Cianci

 

 

Ben ritrovati Amici di Sempre Al Verde,

 

un nuovo ed interessante articolo sulla nutrizione del tappeto erboso, scritto dopo una piacevolissima chiacchierata con Dott. Agronomo Pierluigi Cianci, gestore di campi sportivi a livello professionale, Pescara e Cosenza e collaboratore di aziende rinomate e specializzate nella cura del tappeto erboso.

 

Ringraziamo Pierluigi per la disponibilità, un vero professionista oltre che ad essere una persona piacevole e alla mano.

 

Speriamo presto in altri suoi interventi futuri sul Blog di Sempre Al Verde.

 

 

PC Pierluigi Cianci

SAV: Sempre Al Verde

 

 

PC: La concimazione è una delle pratiche principali per avere un tappeto erboso in salute, come se fosse la dieta di un essere umano.

 

Il tappeto erboso è una coltivazione erbacea particolare a causa della gestione a cui è soggetta, a partire dai tagli frequenti, deve raggiungere una certa densità, masse radicali che non possiede nessun'altra coltivazione e consuma molto.

 

Di per sé quasi tutte le graminacee sono consumatrici di suolo ed il tappeto erboso non fa eccezione,con la particolarità di essere perenni nel senso, se gestito bene, salvo casi particolari quindi di rifacimento, decadimento o altro, un prato ornamentale dura moltissimo, ad esempio un classico mix festuca arundinacea e poa dura dai 10 ma anche 20/30 anni.

 

SAV: Consideriamo anche le trasemine?

 

PC: Le trasemine si, le considero all'interno delle pratiche di gestione. Non è sempre necessaria sono d'accordo, ma a volte consigliata e fondamentale per rigenerare o dare un nuovo aspetto al prato senza ripartire da zero.

 

Detto ciò, dobbiamo considerare il tappeto erboso una cultura da nutrire in modo adeguato.

 

I tre macroelementi fondamentali, azoto, fosforo e potassio, una serie di mesoelementi come il calcio, il magnesio e lo zolfo e microelementi che sono fondamentali per la corretta nutrizione del tappeto erboso, soprattutto in alcuni periodi dell'anno.

 

Boro, manganese e zinco per muovere il metabolismo della pianta e sono anche elementi fondamentali nell'innalzamento di barriere contro stress di natura abiotica ma soprattutto biotica.

 

Rame, zinco e manganese nelle dovute dosi e concentrazioni offrono piante più resistenti e chiamati micro poiché bastano quantità davvero ridotte ma come tutto, a favore della legge del minimo o legge di Liebig, concorre alla salute della pianta, come il molibdeno che favorisce l'assorbimento dell'azoto.

 

Una nutrizione corretta addirittura dovrebbe prevedere cloro e sodio, che in piccole dosi sono necessari.; quindi Anche elementi che passano per essere, passami il termine ''dannosi'', nelle giuste concentrazioni, senza esagerare per non incorrere a fitotossicità, lavorano insieme agli altri e concorrono tutti ad una corretta nutrizione.

 

Gli elementi principali sono comunque i macroelementi:

 

L'azoto è l'elemento più importante ed alla base della gestione di ogni cultura, non solo del tappeto erboso, le graminacee sono, alcune più, alcune meno, avide di azoto e ne hanno bisogno per garantire tutte le funzioni metaboliche.

 

Vi sono varie forme somministrabili, non mi dilungo spiegando come funziona il ciclo dell'azoto, ma fondamentalmente la pianta assume due forme principali, nitrica ed ammoniacale, qualche molecola organica.

 

SAV: Quali sono i fattori da tenere in considerazione nella somministrazione dell'azoto?

 

PC: L'essenza del nostro prato, le condizioni climatiche, a cosa serve il tappeto erboso e non per ultimo il tipo di suolo o substrato che abbiamo disponibile.

 

La forma nitrica è prontamente disponibile, ma richiede un grosso input energetico per essere organigata, nel momento in cui il prato cresce e richiede energia, il nitrico rimane secondo me la forma migliore.

 

Ci sono comunque molte scuole di pensiero, ma secondo il mio parere quando il prato ha un metabolismo lento ad esempio vicino ad una stagione non favorevole come uscito dall'inverno o proviene da una problematica da patologia, fornire il nitrico vuol dire aumentare lo stress, visto che di solito non ha gli zuccheri che servono alla trasformazione della forma nitrica.

 

Mentre il prato lavora invece, con un buon apparato radicale ed in salute, si ottengono i vantaggi del nitrico.

 

Ricordiamo che l'azoto per merito dei batteri, si trasforma da nitriti in nitrati con reazione

 

2NO2+ O2→2NO3 in modo da rendere assimilabile e organigare l'azoto.

 

L'ammoniacale è una forma azotata dove la pianta spende meno, per cui va bene dove devo nutrire in forma non troppo spinta ma disponibile, un esempio può essere in estate, dove una forma ammoniacale può essere somministrata nelle giuste dosi mentre una forma nitrica non la somministrerei.

 

L'altra forma che rimane indispensabile per gestire correttamente la nutrizione di un prato, è l'urea.

Gestire un prato senza urea è molto complicato perché l'urea rimane il concime principe poiché fornisce buoni quantitativi d’azoto, tanto è vero che negli anni la tecnologia si è concentrata principalmente su di essa per ottenere fome di cessione piu graduali, come ad esempio i lenti rilasci, gli inibitori, le coperture dei granuli.

 

Questo permettere all'urea di avere un rilascio costante nel tempo come gli Inibitori dell'ureasi, (NBTP) anche perchè gestire una concimazione con solo ammonio è molto pericoloso, visto che in concentrazioni elevate è fitotossico.

 

SAV: Che tipo di tecnologie su urea utilizzi?

 

PC: Urea inibite ci lavoro molto soprattutto su macroterme e abbatti lo svantaggio della volatizzazione dal passaggio in ammoniacale, soprattutto a temperature dai 22/23 gradi l'urea volatitlizza, quindi se dai 100 te ne rimane molto meno e questo è un problema non solo di costi ma anche dal punto di vista ambientale per inquinamento atmosferico.



SAV: Con urea liquida?



PC: Attenui il problema con applicazioni fogliari ma somministrata in orari corretti e non con elevate temperature oppure ne perdi molta.

 

Faccio un esempio su Cynodon che è la pianta più affamata di azoto, con concimazioni liquide di urea dura circa 7 giorni, apro la parentesi che l'assorbimento principale non avviene per via stomatica poiché gli stomi sono sulla pagina inferiore ed è una pianta che cresce orizzontale, ma per diffusione cuticolare.

 

L'urea si presta bene a trattamenti fogliari essendo una molecola apolare, cosa che non fa ad esempio il nitrico, visto che la cuticola è ricoperta da uno strato di cere, il nitrico lavora sicuramente meglio al suolo.

 

Tornando ai granulari, oggi sono presenti sul mercato ricoperture in zolfo, resine o poliuretano che stanno modificando con prodotti naturali biodegradabili per eliminare il problema della plastica, uree condensate più o meno lunghe o complesse con varie cessioni.

E' un concime che garantisce una cessione dell'azoto più lunga senza picchi di salinità come con i concimi agricoli come nitrato di ammonio o calcio e perchè è una fonte grande di urea ( azoto al 46%).

 

Ogni forma ha i suoi tempi di rilascio come un nitrico uno o due giorni, ammoniacali diciamo un quattro cinque giorni, anche di più e urea che in temperature miti diciamo venti, trenta giorni al massimo ma con il caldo volatilizza, sparisce subito anche in 6 giorni.

 

L'uera liquida in un paio d'ore viene assorbita ma l'effetto della concimazione è molto limitato, devi intervenire più volte nel mese ma con uree inibite e aumentando i dosaggi si concima meno.

 

Con le lente cessioni diminuiscono i numero degli interventi di concimazione, con vantaggi di risparmio sul prodotto perso, anche se il concime in se costa qualcosa in più ma risparmi anche in manodopera.

 

SAV: Apriamo capitolo potassio?

 

PC: Fa parte degli altri macroelementi fondamentali per la nutrizione della pianta, senza dilungarmi ed entrare nella diatriba delle concimazioni con potassio troppo elevato, che posso essere d'accordo in parte ma senza accanimento, nel senso che a calendario o come pre stress funziona fino ad un certo punto, ma l'elemento rimane comunque indispensabile per una corretta nutrizione, essendo il secondo elemento più utilizzato dalla pianta.

 

Le graminacee comunque lo consumano e dire che un tappeto erboso che si rispetti ha sempre potassio disponibile al suolo, molte volte è vero ma altre volte non lo è.

 

Il potassio molte volte è anche presente, ma immobile e su terreni alcalini e sodici a volte entra in contrasto come antagonista con altri cationi come calcio e magnesio, sodio.

 

Posso fare un esempio di un tappeto erboso che mi capitò qualche tempo fà, costituito con lapillo e pozzolana, con contenuti di magnesio e sodio elevati, CSC non ottimale, il potassio era presente ma non scambiabile e si è dovuto intervenire con apporti.

 

Il rapporto di somministrazione stagionale poi va valutato, ma fatto sta che nei periodi antecedenti agli stress, somministrare un rapporto anche 1:1 o 1:1.5 o 1:2 che sia secondo me male non fa.



SAV: Che tipo di concimi utilizzi in quei momenti?



PC: Io lavoro molto bene con un 12-6-14 ma la componente da valutare è sempre la tipologia di azoto presente nel concime, che non sia prontamente assimilabile.



SAV: Utilizzi anche sostanza organica ?



PC: La sostanza organica aiuta molto ad ottenere un prato in salute, ad esempio il potassio in terreni molto sabbiosi viene lisciviato e con la somministrazione di S.O, si aumenta la capacità di scambio cationico.

Nei concimi organici il potassio molte volte è di forma organica e sono forme che difficilmente vengono dilavate e vengono bloccate dalle sostanze colloidali ed entrano a far parte della struttura del terreno e cedute facilmente nella soluzione circolante.



Il potassio è comunque molto importante, sopratutto durante certi periodi dell'anno avere forme disponibili alla pianta visto che regola apertura e chiusura degli stomi, regolatore del turgore cellulare, serve!



SAV: Sarebbe buona norma effettuare l'analisi del suolo.



PC: Esatto, il fatto è che nei tappeti erbosi ornamentali, purtroppo quasi nessuno analizza il suolo e non sai mai su che terreno stai coltivando la pianta, nel dubbio quindi gli apporti, senza eccedere, sono consigliati.



SAV: Poi abbiamo il terzo elemento, il fosforo.



PC: Altro elemento molto importante che sta all'interno di tutte le molecole che riguardano la vita, alla base, ad esempio, degli acid nucleici, dell ATP, anche il fosforo sta nel terreno ma difficilmente mobile.

Per cui quello che viene assorbito è quasi sempre di natura organica.



SAV: Concime starter?



L'effetto del concime starter ha un suo perchè, ma non quanto per la germinazione del seme, ma a favore dell'emergenza della pianta, che ha bisogno di fosforo disponibile.

E' vero che nel seme c'è tutto quello che la pianta ha bisogno per nascere ma poi deve creare energia che somministri con il fosforo.



Serve un 10-25-10?

Magari no, magari basta un concime 8-10-10 che può essere sufficiente, ma l'importante che il fosforo ci sia e che sia disponibile. Personalmente lo somministro sia in forma liquida che granulare, dipende da una serie di fattori



Personalmente ho notato differenza tra nuove piante con fosforo somministrato e piante senza fosforo somministrato, la differenza la vedi quando la pianta è già nata, allora intervengo con liquido o granulare a seconda del momento o da cosa devo fare, lavoro molto con fosforo organico e con concimi tipo il 10-5 NK organico che uso spesso anche in spinta o ammendatura.



SAV: Si posso confermare, davvero un buon prodotto.



PC: Si, ti permette anche di ristabilire l'equilibrio per merito della sostanza organica da borlanda.



SAV: Certamente, sono convinto che i prodotti giusti al momento giusto fanno la differenza.



PC: Ad esempio io utilizzo molto amminoacidi in inverno o le alghe durante la stagione soprattutto in ambito del verde sportivo e, si, contribuiscono ad avere un tappeto erboso sano e soprattutto reattivo agli stimoli avversi..



SAV: Mi racconti una possibile gestione generale che si potrebbe applicare su microterma ?



PC: Si, posso consigliare di controllare sempre il prato e cercare di conoscerlo più possibile, senza concimazioni a calendario che lasciano il tempo che trovano, si concima prevenendo le carenze nutritive senza arrivare alla carenza stessa.

Si concima quando gli indicatori ti fanno segno di concimare, calo di colore, crescita che comincia a stentare, va controllato.



Come green up eviterei un nitrico e concimi troppo spinti perché se la pianta non lavora a pieno la deabilita di più, vanno bene invece concimi con ricoperture o lente cessioni, organo minerali, comunque con almeno un 40% ricoperto diciamo. Inutile secondo me spingere la pianta appena sveglia, c'è tempo e va accompagnata e non fa parte della mia gestione.



Alterno organo minerali, urea condensata e ricoperti, dipende da come sta il prato, dal periodo, dal clima e da cosa voglio ottenere.



Fondamentalmente faccio un green up, poi una concimazione di mantenimento e una chiamiamola pre stress, comunque con un titolo 1:1 almeno anche con 12- 6 -14 con catena di microelementi che servono molto in questo periodo proprio da induttori di resistenza ma non solo.



SAV: In che periodo quest'ultimo?



PC: dipende, puoi anche entrare a luglio, mediamente nella prima decade di giugno, metà giugno, dipende molto anche dai dosaggi che intendi applicare.



Con 8-6-14 organo minerale senza nitrico, un complessato, sempre con microelementi, ad esempio puoi entrare in situazioni un pochino più delicate anche con il caldo senza esagerare ovviamente.



In fondo i fattori di crescita della pianta sono la temperatura, irraggiamento solare e acqua.

Luglio non è dicembre ed il prato ha bisogno di essere sostenuto ma bisogna stare attenti a dosare.



Per un prato comunque residenziale consiglierei organo minerali in green up, un mantenimento e un pre stress bilanciato con microelementi.



SAV: In estate come lo gestisci?



PC: piccole applicazioni di granulare, senza esagerare, e un ternario liquido sempre con microelementi a base urea. Il prato deve comunque essere preparato bene durante l'anno, nutrito e sostenuto.



SAV: Organici granulari?



PC: organici Granulari ne utilizzo pochi e sempre in ammendatura, non in copertura, preferisco i liquidi radicali, anche umificati con rapporti C/N piuttosto bassi. Utilizzo solo vegetali, mi trovo bene, cerco di avere sempre una situazione di equilibrio, non strozzarlo e non farlo lavorare sempre al massimo.



SAV: Settembre lo stesso concime di spinta post invernale, invece gestione pre inverno?



PC: Si uguale, invece in pre inverno finire prima con le spinte azotate, quindi diciamo entro metà settembre e utilizzare forme azotate meno violente e a ridosso dell'inverno lo stesso concime che uso in estate.



SAV: Sei d'accordo con chi dice che la maggior parte dell'azoto da fornire come quantitativo annuo, deve essere somministrato in autunno invece che in primavera?



PC: Non molto, l'apparato radicale lo fa maggiormente in primavera e le concimazioni vanno fatte quando il prato lo richiede.



Bisogna valutare anche le temperature e meteo, arrivi di freddo immediato o colpi di coda di alte e basse temperature.



SAV: Come lo sostieni in inverno?



PC: Finisco con il concime e continuo con umettanti che sono importantissimi, vanno somministrati 12 mesi l'anno e ancora non si è capito fino in fondo l'utilità di questi prodotti.

Fino ai 5 gradi al suolo la pianta lavora e lavora anche il granulare. Alghe brune, amminoacidi, silicio soprattutto fogliare ma anche radicale , li uso tutti, sono prodotti tecnici che in un pacchetto per la gestione sportiva fanno molto comodo.



SAV: Ultima domanda: in stagioni molto piovose come questa o come quella dell'anno precedente, soprattutto al nord Italia, come consigli di gestire le concimazioni ?



PC: In caso di piogge prolungate l'azoto deve essere protetto, quindi la forma più adatta è l'avvolgimento in resina, (meglio sicuramente dello zolfo), perché legato molto alle temperature, oppure utilizzare lente cessioni a catene lunghe che protegge abbastanza. Di solito le piogge continue, almeno qui da noi sono legate a periodi non troppo caldi, quindi con tappeti erbosi non in massima spinta vegetativa.



SAV: Grazie



 

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