Ben ritrovati Amici di Sempre Al Verde,
Partire da basi solide, è la strategia di successo del tappeto erboso, la scelta della corretta cultivar ad esempio, insieme ad un buon top soil, sono la chiave per evitare problematiche che altrimenti, inevitabilmente arriveranno. A tutti probabilmente piacerebbe avere un prato, tagliato a 20mm verde intenso per tutto l'anno e magari con poco sforzo.
Siamo noi che dobbiamo pian piano creare la nostra strategia ad hoc, sul nostro prato, partendo fin da subito con decisioni corrette e scelte consapevoli a seconda del luogo, esposizioni e altre caratteristiche quali, tempo da dedicare e non per ultimo macchinari a disposizione.
Ad un verde ornamentale, ormai si chiede tantissimo, che sia fruibile da noi, dai nostri figli, dal cane, che sia sempre bello uniforme, di un colore sempre acceso anche in piena estate , dove si sa che le microterme con temperature molto alte, faticano ed entrano molte volte in stato di quiescenza estiva. Apro una parentesi sul fatto che, se gestite bene, ad un buon livello, si riesce eccome avere ottimi risultati, anche in piena estate.
Le microterme sono specie molto versatili, vanno quasi ovunque con particolare attenzione, appunto nelle zone troppo calde o costiere e sono le specie più utilizzate in Italia, proprio per la loro versatilità ed il fatto di avere di un buon colore, anche in pieno inverno.
Le macroterme invece, hanno un ciclo vegetativo opposto alle microterme e mostrano la loro bellezza, a partite dalla tarda primavera e per tutta l'estate, svegliandosi dalla dormienza invernale quando il substrato raggiunge temperature ottimali per ri-iniziare il loro unico ciclo annuale.
Immagine on line
Rappresenta il ciclo vegetativo delle macroterme, dal green up primaverile, alla fase di dormienza invernale.
Succede quindi che, nel momento in cui le microterme saranno da preparare agli stress estivi, le macroterme saranno da preparare per la ripresa vegetativa, poiché si avvantaggeranno delle alte temperature, fino ed oltre, ovviamente generalizzando, ai 40°
Le macro (macroterme) vengono definite C4, poiché hanno un ciclo fotosintetico avente 4 atomi di carbonio, mentre le microterme vengono definite C3, avente un ciclo con 3 atomi di carbonio. Sono le prime e principali differenze fisiologiche e morfologiche tra le specie.
In un periodo di intensa luminosità , chiamato anche fotoperiodo intenso, come ad esempio l'estate, il sistema C4 funziona molto meglio, poiché la fotosintesi ad alte temperature è più efficiente, mentre le C3 entrano in un meccanismo di foto respirazione, ovvero un equilibrio tra ossigeno e C02 che in estate sbilanciandosi sulla C02 le mette in crisi, cosa che nelle C4 non avviene. Di contro invece, alla diminuzione del fotoperiodo le C4 entreranno in uno stato di protezione.
Le microterme hanno anche un portamento prettamente verticale, mentre le macro lo hanno principalmente prostrato, cosa che rende ancora più efficace la fotosintesi.
Sono quindi la specie perfetta, per chi abita in zone, con estati molto calde, ma soprattutto con inverni miti e non troppo freddi poiché alcune specie di macroterme, potrebbero anche soccombere con temperature costanti e prolungate sotto lo zero. C'è chi le macroterme le metterebbe da per tutto, sbagliando ovviamente o le consiglia a priori senza considerare altitudini, substrati o esposizioni, mentre invece, come ogni cosa, va valutata molto bene la messa a dimora o la semina delle stesse. In alcune zone d'Italia le macroterme hanno dormienze molto brevi, mentre in altre zone, possono arrivare anche a 5 o addirittura 6 mesi. Il limite infatti sta nel gelo prolungato, inverni lunghi e primavere che non partono o ritorni di freddo consistenti. Ovviamente dipenderà dalla stagione, come ad esempio il 2022 e 2023 sono l'esempio di annate ravvicinate, ma climaticamente quasi opposte. Sono specie comunque molto resistenti e si propagano orizzontalmente con stoloni e a volte anche rizomi, peculiarità che rende la macroterme sempre aggressive e capaci di colonizzare spazi aperti, con elevatissime densità, senza dover seminare o traseminare la stessa specie, anche in caso di danni al tappeto erboso. Ottime quindi anche per giardini con animali o case estive ad esempio, dove si godrà a pieno l'estate, senza preoccuparsi troppo del calpestio o dei danni meccanici che possono subire.
Scegliere comunque la specie macroterma adatta alle proprie esigenze è molto importante, da valutare sempre, la zona climatica, e conoscere green up primaverile della cultivar, molto importante per capire quanta attività vegetativa avrà il nostro tappeto erboso.
Gli stoloni
crescono sulla superficie, contribuendo alla rigenerazione veloce della specie, creando nodi da cui avviene un ulteriore radicazione.
La pianta madre crea stoloni in più direzioni, ciò permette la diffusione, sacrificando acqua e nutrienti verso il nuovo nodo, finché tramite un verticut o rottura meccanica, le piante saranno divise e considerate due differenti. Sono quindi organi di diffusione o moltiplicazione vegetativa ed è in questo modo che specie stolonifere sono adatte a terreni aperti o giardini con traffico intenso.
Sulle macroterme la crescita degli stoloni è a crescita indeterminata, che consente di formulare infinite piante, mentre nelle microterme sono limitate a qualche pianta per stolone.
Immagine di uno Stolone di Steno o Gramignone, gentilmente offerto da Pippo Liberti, che ne è un produttore.
Qui trovate tutto sullo STENOTAPHRUM SECUNDATUM
I rizomi invece si trovano nella parte ipogea e garantiscono un potenziale di recupero importante, contribuendo alla propagazione della pianta .
La loro funzione principale è quella di immagazzinare amidi e proteine e consentire così alle piante, oltre che propagarsi lateralmente, di sopravvivere più a lungo anche in stagioni o periodi difficili. Ai primi cenni di riduzione del fotoperiodo, sarà bene quindi introdurre sostanze di riserva, non azoto, per la produzione di nuove foglie o gemme, ma sostanze come glucosio, amidi, zuccheri.
Anche gli inibitori delle gibberelline consentono maggiormente di accumulare sostanze.
La parola rizoma è composta da rizo, ovvero radice e oma ovvero rigonfiamento, principalmente la sua funzione è quella di accumulo di sostanze di riserva come l'esempio delle sostanze organiche.
Immagine con rizomi di poa pratense.
immagine on line che rappresenta la differenza tra rizomi e stoloni
Le specie quindi composte da soli stoloni come lo Stenotaphrum, sono più sensibili al freddo rispetto alle specie aventi anche rizomi, come ad esempio il Cynodon. Avere uno zaino di nutrienti è una delle peculiarità per una maggiore aggressività e tolleranze agli stress, ma anche maggior fame di nutrienti. Non per niente alcune piante andranno poi contenute, dato il loro potere di espansione.
L'apparato radicale delle macroterme, confronto alle microterme è molto sviluppato, forse, solo la festuca arundinacea (microterma) si avvicina in profondità e questo permette una maggior capacità, di raggiungere ed esplorare spazi maggiori e attingere a maggior nutrienti . Andranno quindi, effettuate irrigazioni molto profonde e discontinue senza mai eccedere con la frequenza, ma rispetto alle microterme, tenendo o addirittura aumentando il volume di acqua distribuito, visto la massa ipogea maggiore da soddisfare. Quindi possiamo avere, rispetto alle microterme, considerando lo stesso substrato di medio impasto, un risparmio idrico data la minor frequenza irrigua ma irrigando con un volume d'acqua maggiore.
Anche l'azoto andrà dosato, sempre senza eccedere, ma donato con costanza, a partire però da pianta vegeta o subito dopo aver effettuato le operazioni di verticut o arieggiature varie, con concimi azotati contenente ferro e microelementi, ma senza dimenticarci dell'importanza della sostanza organica, per caricare i rizomi nelle attività dei gettiti laterali. Teniamo conto quindi di una concimazione mensile, sempre con concimi prettamente azotati magari a cessioni diverse, fino alla pre dormienza, dove opteremo per un concime potassico, accompagnato da sostanza organica, zuccheri e peptidi.
La pre dormienza è un meccanismo di difesa che serve a proteggersi dalle basse temperature e deve essere raggiunto con piante in salute.
Le macroterme nutrite correttamente, richiederanno durante la stagione vegetativa, tagli frequenti con attrezzature adeguate. Il Cynodon ad esempio andrebbe tenuto ad altezze basse, 25mm ad esempio, anche per evitare che si formi il classico cuscino di feltro, poiché tenendola più alta, al primo taglio leggermente inferiore all'altezza precedente, mostrerà seccume sottostante dato dalla pratica di scalping.
Quindi come nelle microterme, anche per le macro funziona allo stesso modo, ogni cultivar va gestita con la sua altezza di taglio corretta. L'esempio lampante tra lo Steno (gramignone) che deve essere tagliato a 6 anche 7 cm e il Cynodon che come abbiamo scritto in precedenza predilige altezze minori e tagli più frequenti.
Anche la gestione tra le specie è differente tra le due menzionate, una molto aggressiva per il Cynodon, più tagli, più concime, ed una più blanda per lo steno, di contro lo steno tollera l'ombreggiamento, mentre il Cynodon scappa a gambe levate.
Il Gramignone (Steno) deve essere messo a dimora tramite piantine o tappeto pronto, mentre il Cynodon può essere tranquillamente seminato con l'imbarazzo della scelta sulle varietà. Alcune varietà sterili si possono propagare con piantine a dimora.
La Zoysia invece, molto bella ma molto lenta nella propagazione, ed è preferibile impiantare un tappeto pronto, pianta molto resistente ed eretta, che richiede un taglio adeguato.
Il Paspalum vaginatum lo abbiamo nominato nell'articolo sulla salinità, proprio per questa sua caratteristica, si propaga per stoloni o piante ed è una specie molto aggressiva e resistente. LA SALINITA' E SODICITA' DEL TERRENO
Non sono volutamente tutte le macroterme citate, ma ne faremo un articolo dedicato ad ognuna.
E' possibile nei mesi autunno-invernali, traseminare le macroterme ,con una microterma. Si deve scegliere un loietto, che al contrario, non sia particolarmente tollerante ai caldi, si fa per motivi estetici, per evitare infestanti primaverili e magari per evitare l'uso di diserbanti chimici. La trasemina però è consigliata solo in caso di macroterme aggressive, come il cynodon ad esempio e magari evitare di traseminare una zoysia che per quanto sia bella esteticamente, è poco aggressiva e non sarebbe una pianta da scalpare in primavera. Diciamo pure quindi che la regola sarebbe, evitare di traseminare le cultivar che non andranno scalpate come lo Steno, Pennisetum Clandestinum (Kykuyu) e appunto Zoysia.
Nota bene: non ho scritto che è impossibile traseminare queste macroterme ma in genere è sconsigliata la pratica soprattutto con Loietti resistenti, poiché dubito che si abbia la strumentazione corretta alla rimozione dello stesso.
Parliamo nel BLOG di tappeti erbosi ornamentali e non sportivi e se sicuri della scelta macroterme invece che microterme, dovremo a mio avviso, anche accettare anche l'imbiondimento invernale, non come difetto, ma come un periodo di riposo, dove possiamo anche semplicemente con un colorante, dipingere con pigmenti, il nostro tappeto. Valutiamo bene che anche il colore dell'imbiondimento, sarà diverso tra le specie e tra la stessa specie e può creare dei paesaggi suggestivi. Se progettato bene ed inserito tra giochi di colore autunno- invernali ne verrà fuori un quadro mozzafiato. Di pro avremo in estate una pianta che non soffrirà il caldo, più resistente alle malattie e colonizzatrice di spazi.
Ho scritto più resistente perché molte volte leggo commenti sui social dove viene consigliato di passare alle macro perché non si ammalano.
Per procedere ad una trasemina di lolium, effettuare operazioni di sfeltratura con verticut incrociato, che non andrebbe fatto, senza effettuare una trasemina. Procedere poi ad un taglio basso incrociato e seminare Lolium Multiflorum a circa 60/70 g/m2.
Se invece volete lasciare il biondo naturale, non bisogna abbassare il taglio e arieggiare, tantomeno effettuare operazioni che possono stressare la pianta e con l'arrivo del freddo non avrebbe il tempo di reagire.
Alzare invece il taglio, ed in caso vogliate tenere pulito, effettuare una somministrazione di antigerminello. Vi garantirà così uno spettacolo di colorazione biondo omogeneo.
Zoysiagrass Innovation, San Vito al Tagliamento, Sede Bottos Srl in dormienza. Anno 2022
Tiffway in pagliosa dormienza e la stessa vegeta, le differenze.
SOTTO:
Fotografie gentilmente offerte da LUIGI PINNA di Green House Italia.
Paspalum Vaginatum in dormienza, paesaggi suggestivi della sua Sardegna. Grazie Luigi
Anche le macroterme si ammalano.....
Se pensate di mettere una macro per dimenticare le patologie fungine vi sbagliate e di grosso, ad inizio anno, alla ripresa vegetativa ci sono stati sottoposti, almeno quattro casi di SDS, Spring Dead Spot su tappeti erbosi di Cynodon e una su Zoysa.
Stiamo parlando di una malattia molto pericolosa che si manifesta alla ripresa vegetativa e che se non trattata a dovere comprometterà la stagione. Si riconosce da macchie circolari di con diametro anche di un metro e compaiono sempre nelle stesse zone, ingrandendosi sempre di più. La pianta ha in marcescenza stoloni, rizomi e corona. Le aree stesse successivamente verranno colonizzate da altre infestanti estive, data la stagione. Capite quindi che non sono patologie semplici da affrontare, come può essere una ruggine su poa pratensis.
Questa patologia colpisce prati irrigati in maniera errata oppure se si presentano ristagni idrici continui, da qui ribadiamo sempre l'importanza del substrato. Un uso regolare di umettanti e operazioni come bucature e carotature potrebbe aiutare intanto a raggiugere quella quota di macro e micro porosità corretta.
Il Gray Leaf Spot è un altra patologia che non colpisce solamente il loietto o festuca, ma anche lo Steno o gramignone, altro caso molto recente tra l'altro.
Il maggior uso di macroterme di questi ultimi anni ha portato a una maggiore diffusione della Rhizoctonia, che spesso viene confusa con i problemi di seccume da temperature non ancora ottimali.
Quando le macroterme si risvegliano dal periodo di dormienza, si può verificare in alcune che zone, che sono più indietro, rispetto ad altre e che sembrano non partire.
Su macroterma è chiamato LARGE PATCH, malattia che infetta stoloni e corone con chiazze disomogenee e con erba vicina di colore paglierino.
Ad esempio può essere una patologia molto più frequente al nord Italia, poiché la dormienza è più lunga è l'umidità a livello radicale è maggiore.
Una scalping funzionale anticipato ad esempio potrebbe far ammalare la pianta che partirebbe indebolita e con molto ritardo.
Le macro al momento sono un'ottima soluzione, ma bisogna valutare a 360 gradi e nel complesso tutte le sfaccettature.
Come un Cynodon potrebbe recuperare in poco tempo, una Zoysia, pianta molto lenta, potrebbe recuperare a pieno, nel momento in cui è ora di fornire gli elementi per il pre-dormienza. I Paspalum molto più suscettibili al Large Patch, in seconda posizione abbiamo Zoysia e Steno.
Le strategie per salvaguardare le nostre macro sono sicuramente legate alla gestione e in termini di concimazione.
Alcuni punti chiave da verificare :
Non fornire azoto prima della dormienza o non in quantità, la pianta non ne ha bisogno. Vanno rallentate le concimazioni alla fine dell'estate, invertendo il rapporto NK.
Il top soil deve essere drenante (lo abbiamo scritto da per tutto)
Lasciare andare l'altezza e accompagnare alla dormienza, inutile spingere una pianta senza il suo fotoperiodo.
Eseguire alla ripresa, pianta permettendo, sfeltrature e operazioni di de compattamento del suolo.
Eseguire il taglio corretto a secondo della specie. Non tagliamo lo Steno a 3 cm, non è la sua altezza.
Irrigazioni molto profonde ed infrequenti
Immagini on line
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Grazie per la lettura,
Sempre Al Verde Team
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Commenti
Davvero bellissimo questo articolo, un po' di chiarezza finalmente. Complimenti ragazzi, continuate così.
Waw questo si che è interessante.
Bravi ragazzi di sempre al verde